Ildegarda di Bingen (1098-1179)
Nasce da una famiglia di nobile lignaggio, a Bermersheim, presso Alzey (Assia renana); è l’ultima di dieci fratelli, e a causa del suo stato di salute viene destinata fin da piccola, all’età di otto anni, alla vita monastica (presso la comunità benedettina di Didibodenberg).
Viene educata da Jutta (Giuditta) di Spanheim, una aristocratica dedicatasi alla vita religiosa; effettua la professione fra il 1112 e il 1115.
Succede a Jutta come priora (magistra) alla morte di lei, nel 1136. Trasferisce la comunità, nel 1147, a Rupertsberg, presso Bingen, nel monastero che ha fondato; di san Ruperto di Bingen compone una biografia. I resti di questo monastero verranno abbattuti, nel XIX secolo, per lasciare spazio ad una ferrovia.
Fonda almeno un secondo monastero a Eibingen, nel 1167.
Nonostante la formazione semplice, si dedica alla letteratura. Il suo latino è disseminato di elementi germanici, ed è autrice di una lingua artificiale (lingua ignota).
Fino ai suoi quarant’anni non ha parlato o scritto delle proprie visioni, che pure la hanno accompagnata fin dalla sua giovinezza. Le ha poi raccolte, in particolare, in tre opere di intento educativo:
– Scivias;
– Liber vitae meritorum;
– Liber divinorum operum simplicis hominis.
Altri scritti, come le Causae et curae e Physica, trattano scienze naturali e farmaceutiche.
Ha intrattenuto corrispondenza con alte personalità (papi e sovrani) e ha scritto trattati teologici (tra essi: Expositiones quorundam evangeliorum), Vitae dei santi del suo monastero (Disibod e Rupert), poesie.
Fra il 1159 e il 1170 compie quattro viaggi pastorali e ha la possibilità di predicare in cattedrali (Colonia, Treviri, Liegi, Magonza, Metz, Würzburg).
Scrive anche diverse lettere, fra gli altri, a Bernardo di Chiaravalle; papa Eugenio III ha letto alcuni dei suoi scritti al sinodo di Treviri del 1147; contro Federico Barbarossa usa parole di fuoco, quanto sostiene due antipapi contro Alessandro III.